Materiali plastici: l’industria turca supera quella italiana

materiali plasticiRoma piange e Istanbul ride. Secondo gli ultimi dati diffusi da Plasfed, l’ente corporativo che rappresenta tutti i produttori di materiali plastici della Turchia, il paese anatolico avrebbe infatti superato nella produzione di questi materiali l’Italia, attestandosi sul mercato europeo al secondo posto dopo la Germania.

Una notizia importante, che se getta nella sconforto il nostro paese (che nelle plastiche registra cali di produzione da più di qualche trimestre), restituisce qualche speranza ai turchi, dopo il periodo particolarmente turbolento affrontato tanto dall’industria turca quanto dalla valuta nazionale.

Un settore chiave per la Turchia

Crescita a doppia cifra per le plastiche turche, che con un solido +13% scavalcano dunque l’Italia e si lanciano alla rincorsa della Germania, per ora leader incontrastato in Europa, che stacca di più del doppio il secondo in classifica.

Si tratta di un settore chiave per la Turchia: il 90% della produzione viene assorbito dal mercato interno, alleviando un po’ le pene di una bilancia commerciale eccessivamente negativa anche per un paese in via di sviluppo, bilancia commerciale che è la causa principale dell’outlook negativo delle agenzie di rating e degli investitori internazionali.

Uno dei pochi settori con bilancia commerciale positiva

Quello delle plastiche è uno dei pochi settori dell’industria e della manifattura turca che registra un segno più nella bilancia commerciale. Il paese, che sta crescendo a buoni ritmi da circa un decennio, ha difficoltà infatti ad approvvigionarsi non solo di idrocarburi ed energia, ma anche di semilavorati necessari alla realizzazione dei prodotti finali, con una bilancia commerciale che pende ancora pericolosamente verso l’estero.

Sorpasso con litigio incorporato

Il sorpasso delle industrie plastiche turche ai danni di quelle italiane non è l’unico motivo di attrito commerciale tra i due paesi. La Turchia infatti avrebbe ritirato pochi giorni fa la sua partecipazione all’Expo 2015 che si terrà a Milano a causa di un presunto voltafaccia dell’Italia nelle votazioni che hanno assegnato l’Expo 2020 a Dubai e non a Izmir.

Situazione tesa, che però dati gli interessi in gioco (l’Italia è secondo partner commerciale della Turchia in Europa e primo sponsor politico) dovranno, in qualche modo, rientrare nei ranghi.

 

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