Tragedia a Soma: ancora 200 tra i dispersi

yildiz ministro energia somaPiù di duecento morti, e per stessa ammissione del Ministro dell’Energia turca Yildiz il conto sarebbe destinato a salire. Sono questi i numeri della tragedia avvenuta a Soma, Turchia, in una miniera di carbone che rifornirebbe anche l’Italia.

L’incendio, che sarebbe stato causato da un corto circuito al sistema elettrico che gestisce i carrelli e gli ascensori, ha intrappolato gli oltre 700 lavoratori a più di 4 chilometri di profondità dall’entrata della miniera stessa, e con il passare delle ore la speranza di estrarre qualcuno ancora vivo si affievolisce.

Il primo ministro turco è arrivato a Soma

Recep Tayyip Erdogan è già arrivato a Soma, dopo che nella serata di ieri era già scoppiato un caso politico a causa di indagini parlamentari promosse dal principale partito dell’opposizione, il CHP, tese proprio a verificare la sicurezza dell’impianto di Soma, affidato in gestione all’azienda privata Soma Komur Işletmeleri.

L’ultimo di una terribile serie di incidenti

Quello di Soma non è il primo incidente che avviene in una miniera turca. È ancora fresco nella memoria della popolazione l’altrettanto terribile incidente di Zonguldak, nel 1992, quando a perdere la vita furono in 263, in un incidente di analoghe proporzioni.

Ancora molti i dispersi

Nel frattempo sembra non si riesca a trovare accordo sul numero di persone ancora intrappolate all’interno della struttura. Secondo fonti non governative sarebbero ancora circa 200 le persone che non avrebbero ancora guadagnato l’uscita.

Secondo il ministro Yildiz, che comunica numeri che confliggono con quelli diffusi in un primo momento dall’azienda che gestisce la miniera di Soma, sarebbero stati in tutto 787 i lavoratori presenti al momento dello scoppio, e sarebbero dunque ancora 200 i dispersi.

La Turchia si raccoglie in preghiera

Nel frattempo la Turchia tutta si è raccolta in preghiera, con la speranza che gli oltre 200 ancora dispersi riescano a mettersi in salvo. Molte attività commerciali sono state chiuse, e sono stati dichiarati tre giorni di lutto nazionale nel paese. Le bandiere degli edifici governativi sono a mezz’asta e gli imam si preparano a gestire un lutto che, nella migliore delle ipotesi, colpirà già oltre 200 famiglie.

Le maggiori sigle sindacali dichiarano sciopero

I principali sindacati del paese hanno dichiarato sciopero per domani, per protestare contro le condizioni dei lavoratori in Turchia, condizioni che purtroppo spesso causano tragedie, anche se non sempre della stessa portata di quella avvenuta a Soma.

Con il paese raccolto in preghiera continua però ad alimentarsi una polemica di carattere politico che vede al centro, ancora una volta, il discussissimo primo ministro Recep Tayyip Erdogan, ritenuto colpevole di non tenere in debita considerazione le condizioni di lavoro delle fasce più basse della popolazione.

 

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