7 regole per visitare la Turchia senza fare la figura dei cafoni

turisti in TurchiaPaese che vai, usanza che trovi. Nonostante i turchi vi ripeteranno ogni 5 minuti che non c’è poi molta differenza tra noi e loro, le norme della buona educazione, o buona creanza che dir si voglia, possono cambiare di molto tra Italia e Turchia.

Certo, i turchi sono ospitali e non sono poi molto fiscali con gli ospiti. Questo però non vuol dire che non sia buona cosa prepararsi alle norme sociali di questo paese prima di visitarlo.

When in Rome.. si. E quando siete a Istanbul (o a Izmir, o nei mille incantevoli posti di questo paese) fate come fanno i turchi. Non ci vuole molto, basta leggere questa guida minima.

1. Le Moschee sono luoghi di culto

Anche le moschee più importanti del paese sono adibite a luogo di culto. 5 volte al giorno molti fedeli vi si recheranno per le preghiere prescritte dal culto islamico, e sarebbe buona cosa non disturbare nessuno durante la visita.

Scattate pure le vostre foto ove consentito, ma ricordate di coprirvi il capo nel caso in cui siate donne, e di avere in ogni caso un abbigliamento consono. E’ prima di tutto un luogo di culto, e come in ogni parte del mondo le regole le fanno i fedeli del culto che vi è ospitato.

Potreste considerare barbaro coprire il capo di una donna, o coprirsi gambe e braccia in caso di abbigliamento un po’ troppo spigliato per il luogo di cui stiamo parlando. E’ un vostro diritto. Ma non è un vostro diritto entrare in moschea come e quando vi pare.

Parlate a voce bassa e evitate di disturbare chi è entrato in moschea non per scattare foto, ma per pregare.

2. Lasciate la mancia ai camerieri gentili, guadagnano una miseria

Non è una norma sociale forte come negli Stati Uniti, ma nel caso in cui siate stati serviti e riveriti come dei pascià, ricordatevene al momento di pagare il conto. Gli stipendi minimi in Turchia sono decisamente bassi (meno di 300€), e in alcune zone del paese, come Istanbul, bastano a malapena per vivere.

Due o tre lire non vi manderanno sul lastrico, ma potrebbero fare la differenza per il cameriere che vi ha servito. I turchi sono molto generosi con gli ospiti, ricambiate con la stessa generosità.

3. Evitate di discutere animatamente

Noi italiani amiamo discutere animatamente, anche per piccole cose. Dalle nostre parti alzare la voce non è sempre considerato come gesto aggressivo, mentre in Turchia, soprattutto in luoghi dove le persone sono più pacate che a Istanbul, alzare la voce è percepito come qualcosa di molto aggressivo, e come qualcosa di assolutamente intollerabile per la convivenza civile.

Per carità, anche in Turchia si alza la voce, ma spesso e volentieri è l’ultimo passo prima di venire alle mani. Se avete un problema esponetelo come persone civili, e non urlando.

4. Nei mezzi pubblici capita di essere toccati, non fatene una tragedia

No, niente di morboso o sessuale, ma in luoghi particolarmente affollati in molti non faranno complimenti prima di spostarvi fisicamente per farsi strada e scendere. Non prendetela troppo male, e cercate di non sentirvi violati più di tanto.

Anche se da molti turchi è una cosa percepita come maleducazione all’ultimo stadio, capita, e mettersi a fare questioni per una cosa del genere non è qualcosa che migliorerà la qualità della vostra vacanza. Non sarete voi a cambiare i costumi di una buona fetta della popolazione.

5. Toglietevi le scarpe prima di entrare in casa

Per me che vivo in Turchia è diventata una regola alla quale rinuncio a malincuore quando sono in Italia. Nel caso in cui qualcuno vi invitasse in casa sua lasciate le scarpe all’ingresso. Non le ruberà nessuno, e starete anche più comodi.

Il padrone di casa vi fornirà delle ciabatte, che spesso sono riservate agli ospiti. Se la cosa, igienicamente parlando, non vi affascina, rimanete in calzini, non si offenderà nessuno.

6. Le donne velate non sono fenomeni da baraccone

Come vi sentireste se i turisti cominciassero a fotografarvi, nella città in cui vivete, perché avete una minigonna o una scollatura particolarmente accentuata? Le donne velate che devono schivare orde di turisti pronti a fare lo scatto esotico si sentono allo stesso identico modo.

Anche quando coperte da velo integrale e nero (sono raramente donne turche, più spesso turiste che vengono dal Golfo) non sono animali allo zoo, e non ci sono motivi per fotografarle, se non per catturare uno scatto che immortala il banalissimo cliché della Istanbul delle contraddizioni.

Di donne velate ne troverete in quantità sicuramente superiori nella vostra città italiana. Gli scattereste una foto? Bene, non fatelo neanche in Turchia, e non perché potrebbe creare delle discussioni. Si trattata semplicemente di buona educazione.

7. I Turchi tengono alla Turchia

Nessuno vi verrà a puntare un coltello alla gola per questo, ma abbiate rispetto per la storia di questo paese. Al contrario degli italiani, che sarebbero disposti a sentirsene dire di tutti i colori sul loro paese, i turchi ci tengono, e in alcuni casi anche parecchio.

Cantano l’inno prima di una conferenza? Ci sono foto di Kemal praticamente ovunque? Tutti hanno messo una bandiera alla finestra per una festa nazionale? Hanno i loro motivi per farlo, e non sarete voi a farli sentire ridicoli.

Evitate di giudicare il potenziale offensivo di una battuta sulla Turchia con i canoni di noi italiani. Loro ci tengono, noi decisamente meno.

 

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