I Turchi non vanno molto d’accordo con il maiale, si sa, ma questo non vuol dire che non siano in grado di offrire insaccati di estremo pregio.
Uno di questi è il pastirma, lontano parente del pastrami, che per alcuni è un vero e proprio culto culinario.
Che cos’è?
Il pastrami è un taglio particolarmente magro di bovino, che viene fatto stagionare in una pasta molto speziata, e che a stagionatura raggiunta arriva sulla tavola tagliato a fettine sottili come il nostro salame.
Si tratta di un prodotto che, quando è di buona qualità, non ha nulla da invidiare ai famosi prosciutti italiani.
Il sapore
Il sapore del pastirma è intenso, burroso e con forti note speziate, principalmente dovute alla pasta nella quale viene avvolto prima della stagionatura. Una buona fetta di pastirma si scioglie letteralmente in bocca, ed è uno dei migliori stuzzichini che la Turchia è in grado di offrire.
Dove consumarlo?
Il pastirma è venduto in tutti i supermercati, e servito nel grosso dei ristoranti a cucina tradizionale. Il consiglio che vi do è però quello di andarvelo a prendere voi stessi in bottega, magari in piccole dosi tanto per farci la bocca.
Come mangiarlo
Il pastirma è buonissimo, anzi perfetto, anche da solo. Prendetene una fettina e gustavela fino in fondo senza l’accompagnamento del pane.
Se siete pronti per il passo successivo, quello che vi farà apparire agli occhi dei turchi come degli anatolici DOC, assaggiatelo con le uova fritte. Si tratta, almeno a parere di chi vi scrive, di una delle leccornie più esagerate della Turchia.
Quanto costa?
Qui arriviamo alle note dolenti, perché il pastirma è piuttosto caro. Si viaggia intorno alle 70-80 lire per chilo, che è un prezzo da far impallidire anche un buon Prosciutto di Parma. Ne vale comunque la pena, dato che per soddisfare la vostra curiosità 100 grammi andranno più che bene.