Le elezioni dello scorso Giugno hanno gettato la Turchia, paese molto stabile durante gli ultimi 15 anni, in una sorta di caos governativo, dato che il risultato che è uscito dalle urne non ha dato indicazioni chiare di maggioranza.
L’alternativa, almeno a urne fresche, si pensava potesse essere quella di un governo di coalizione, ma l’estrema litigiosità dei partiti turchi non ha permesso di creare un’alleanza per la formazione di un governo e il paese si trova, da più di un mese ormai, senza una guida politica ed esecutiva.
Vittoria a metà dell’AKP
La vittoria dell’AKP è stata sicuramente a metà perché, nonostante si sia confermato partito di maggioranza in Turchia, ha ottenuto circa il 10% in meno delle preferenze rispetto alla precedente tornata elettorale. Si tratta di un grande flop per un partito che sembrava essere saldamente al comando del paese e che sembra aver perso decisamente appeal da quando il Presidente della Repubblica in carica, Recep Tayyip Erdogan, non può più proporsi come Primo Ministro.
La quantità di seggi ottenuti è stata troppo bassa per pensare di poter governare da soli e quindi è partita la ricerca, pare inconcludente, di un partner per mettere su un governo.
Gli altri partiti di minoranza
In realtà anche gli altri partiti di minoranza avrebbero potuto provare a mettersi insieme per mettere su un governo. Si tratta di un’opportunità che è morta sul nascere, in quanto l’estrema litigiosità dei due partiti agli estremi dell’arco parlamentare turco hanno portato ad una situazione di stallo, che si è poi risolta nell’incapacità, anche a livello di minoranza, di formare un governo.
Probabilmente nuove elezioni
Con ogni probabilità si andrà a nuove elezioni, dato che la situazione di stallo sembra assolutamente totale e non sembra ci sia alcun tipo di possibile accordo o tra AKP e partiti dell’opposizione o tra i partiti stessi dell’opposizione.
Nuove elezioni che potrebbero avvantaggiare l’AKP che, almeno secondo gli analisti, si è mostrato più propenso alla soluzione del problema, andando a sondare più e più volte il terreno per la possibilità di formare, comunque, un governo di coalizione. Staremo a vedere, perché in Turchia i risultati delle politiche riescono quasi sempre a lasciare chi commenta a bocca completamente aperta.