Perché visitare Istanbul: l’architettura Ottomana delle moschee

moschea istanbulGli Ottomani hanno dominato un territorio vastissimo, che dall’odierno Iraq arriva fino alle coste dell’Adriatico, da Bagdad alla Bosnia, territorio che ancora abbonda di testimonianze della loro straordinaria architettura. 

Si, sono un po’ ovunque, anche se per ammirare i migliori esempi è d’obbligo fare un salto a Istanbul, dove il meglio dei grandi architetti turchi è lì, a pochi metri di distanza, in uno dei centri storici più suggestivi del mondo.

Le moschee

Così come in Europa sono in genere le chiese a farla da padrona, dalle parti di Istanbul invece è il turno delle moschee, che in nessun posto come in questa città affollano lo skyline con i loro minareti.

Le moschee del primo periodo

La prima tipologia di moschea che incontrate a Istanbul consiste di una larga stanza per la preghiera con un una cappella semisferica, e un portico che copre con delle grandi arcate parte del giardino esterno. Per queste conviene forse un po’ spostarsi dalla vecchia Costantinopoli, per esempio verso Iznik, che era già occupata dai turchi nel 14esimo secolo.

Le moschee più moderne

Dopo aver conquistato Istanbul e aver rafforzato il loro ordinamento statale, gli Ottomani furono in grado di fondere la loro arte con quella incredibile che dominava la città appena conquistata.

Lo sviluppo delle moschee sul piano architettonico fu impressionante: dopo aver convertito in moschee il grosso delle chiese, gli architetti ottomani presero spunto dai modelli delle chiese ortodosse per creare i nuovi edifici di culto islamici che presto avrebbero dominato la Costantinopoli una volta cristiana.

Un ottimo esempio del nuovo corso dell’architettura si trova nella moschea Şehzade, chiamata anche “La Moschea del Principe”, commissionata da Solimano il Magnifico nel 1453 e che potrete visitare a Fatih, a pochi passi da Sultanahmet. 

Il numero di minareti

Solo le moschee commissionate dalla famiglia imperiale potevano avere più di due minareti. Si tratta di una norma sulla quale non si poteva transigere, e che vi permetterà di capire quali degli edifici di culto che incontrerete sono stati commissionati da chi controllava l’impero e quali invece sono state iniziativa di cittadini privati.

Şadirvan: le fontane per le abluzioni

Fuori da ogni moschea che si rispetti troverete uno Şadirvan, ovvero una fontana rituale per le abluzioni. Dato che andavano ad occupare il piazzale antistante la moschea, venivano in genere costruiti con grande cura. Ne incontrerete diverse a Istanbul, molte delle quali ancora in funzione.

Non sono musulmano, posso visitare le moschee?

Si, certo, anche se è preferibile evitare l’ora della preghiera. Si prega cinque volte al giorno, e in quel momento molte delle moschee chiudono ai visitatori. 

Prima di entrare:

– Toglietevi le scarpe. Si tratta di un luogo di culto, ed è data tantissima importanza all’igiene. Se avete camminato molto e pensate di non essere perfettamente puliti, tornate in hotel a darvi una sciacquata.

– No a canotte e pantaloncini corti. Ancora, stiamo andando a visitare un luogo di culto, quindi il decoro è importante.

– Velo per le donne: fuori dalle principali moschee troverete veli da comprare a pochi euro. Coprite la vostra testa. Potrà sembrarvi barbarico o in forte contrasto con le vostre convinzioni, ma come si dice? Quando sei a Roma, fai come i romani.

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